martedì 8 gennaio 2013

Sgrat Sgrat Sgrat

Qualche secolo fa, mi ritrovai in vacanza in montagna, dove vado di solito, con un gruppo di persone pressochè sconosciute. I miei amici dovevano ancora arrivare o se ne erano già andati (non ricordo cos'ho mangiato un'ora fa, figurarsi se mi ricordo 'sti dettagli), e iniziai a frequentare un gruppo eterogeneo di ragazzini nella mia stessa situazione. 
Fu l'inizio di una meravigliosa amiciz Giuro, ricordo a malapena che facce avessero. C'era un tizio che mi ero fatto amico perchè giocava bene a PES e lo volevo assieme nei doppi, due fratelli dalla nazionalità imprecisata (tedeschi, forse, ma mi sto basando sul loro favoloso look incentrato su sandalo&calzino, e questo in effetti è un po' razzista), due tizi inutili e due ragazze che avevano fatto da focalizzatore per il gruppo intero. 
Una era carina, l'altra, beh, qualcosa di più. Bukowski l'avrebbe definita "un gran pezzo di sorca di classe", credo, e ci avrebbe preso in pieno.
Qualche giorno dopo, uno dei due svizzeraustrotedeschi (che avevo ribattezzato Goebbels) mi si sedette vicino mentre me ne stavo a leggere "Il Silmarillion" sul prato di fronte al campo da calcio.
-Alberto, pozzo kiederti una kosa? O ztai ztudianto?-
Ritiro il libro e mi preparo al peggio. All'epoca ero convinto che chiunque attaccasse bottone con me lo facesse per sedurmi, uomo o donna che fosse, non chiedetemi il perchè, ma Goebbels non era il mio tipo.
-Da qualke giornata, zto pensando di amare Zerena (la sorca di classe, nda), e lei... lei zi tocca-
Manifesto stupore.
-Lei, uhm, cosa?-
-Zi tocca la pazzera, kome dite voi, la fika, la...-
-Mi sono fatto un'idea, grazie.- 
Fortunato bastardo, penso
-Sekondo te, koza buona, ja? Io piace, ja?
-Non sembra una cosa cattiva, Gob.-
-Gob?-
-Lascia stare. Buttati, falla tua, o come dite voi in... in... di dove sei, già?-
-Allora io ama, eh? Io va da lei e dice ke ama!-
Seguo il mio amico con lo sguardo, mentre si avvicina al tavolo del bar del posto dove Serena è seduta. Attaccano bottone e, Cristo santissimo, lei se la tocca ogni venti secondi davvero. Goebbels fa il piacione e lei ride, ma è in imbarazzo (smetti di menartela, diamine, non sta bene!), e vanno avanti così fino a ora di cena.
La sera non li vediamo, e nemmeno Hummels, il fratello di Goebbels, ha idea di dove sia il fratello, ma anche lui ha preso l'abitudine di massaggiarsi il pacco mentre parla. I miei amici arriveranno entro un paio di giorni e potrò mollare questo branco di erotomani, penso, mentre passiamo la serata a fare a gara chi riesce a tenere più patatine in bocca contemporaneamente.
Due giorni dopo, al campo, noto cose strane.
Serena si gratta amabilmente già dopo dieci minuti che è arrivata. Dalla direzione di Goebbels arriva uno sgrat sgrat sgrat continuo, e fa sgrat sgrat sgrat pure l'altra tipa (il nome non lo ricordo e non merita un soprannome). 
No -penso io, sagace- non è possibile.

 
Hummels se ne va in bici e lo vedo che si sgrattasgrattasgratta la zona inguinale rischiando di cadere ogni dieci metri. I due tizi inutili sono a casa, perchè "non stanno bene". Il calciatore se la ride, poi mi spiega: i nostri cari amichetti sono infestati dalle piattole più delle fognature di Manhattan.
Hummels ha preso le piattole nella sua terra natia, si è trombato Serena e gliele ha attaccate. Serena, donna di classe, per non ammetere il suo problemino si è fatta ciavare da Goebbels, che ha evidentemente frainteso (si era giovani e ingenui) i suoi ammiccamenti genitali. Hummels si è portato a letto pure l'amica di Serena, lasciandole in dote una colonia di Alien nelle mutande.
I tizi inutili devono aver preso lo stesso problema da qualcuno lì in mezzo, e francamente non voglio sapere da chi. Io ho letto il Simarillion.

Gli elfi almeno non si grattano, penso io.
Il mio pene non mi ha ancora perdonato.

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