domenica 13 gennaio 2013

Picchiami! Picchiami! PICCHIAMI!

Ho vissuto per tre anni a Torino, da bravo studente fuori sede.

Dopo aver visto una mezza dozzina di appartamenti faraonici a prezzi esorbitanti, ne trovo uno in via Cernaia, in pieno centro, a meno diduecento metri dalla stazione. Credo sia pressochè impossibile trovare un appartamento in una zona migliore, per uno studente. Avevo sotto casa, tutto nel raggio di cinquanta metri, due edicole, una panetteria, una macelleria, una pescheria, una formaggeria e un supermercato con un banco gastronomia che farebbe la gioia di Gordon Ramsey.

L'appartamento è ricavato da una mansarda, 20 metri quadrati a 380 euro al mese: un prezzo onesto, considerando la posizione e i servizi.

I primi problemi iniziano quando installo il televisore, che prende più o meno solo 7Gold, cosa che mi ha fatto maturare una discreta cultura in western anni'60 a basso costo, e proseguono quando faccio la splendida scoperta che dal lavandino della cucina quasi non esce acqua. Questo sarebbe un problema minore, ma se aggiungiamo al piatto un soffitto a spiovente che ha cercato di uccidermi tre o quattro volte, un delicato odere di muschio in bagno e una doccia di fatto inutilizzabile, otteniamo come risultante un luogo che sicuramente non si guadagnerà le cinque stelle lusso nella mia classifica personale dell'abitabilità, ma quanto poteva importarmi? Stavo bene, tutto sommato, la cucina andava che era una meraviglia e nessuno mi rompeva le palle. Avevo anche un secondo letto per quando veniva a trovarmi la mia morosa ed ero in posizione privilegiata per raggiungere qualsiasi punto della città.

L'unico, vero neo della faccenda erano i vicini di casa. Lo giuro: ho più volte pensato di essere finito in una sit-com.

C'era il discotecaro che ascoltava un qualche DJ del cazzo a palla alle tre del mattino e il suo dirimpettaio che lo minacciava con un coletllo da macellaio.

C'era la ragazza che gestiva un traffico di "strumenti di piacere" e la studentessa strafatta che correva invece di camminare alle sei del mattino.

C'era l'idiota con una scimmia in casa che faceva casino, come un metronomo, dalle ore 19 alle ore 21, feriali inclusi. Credo l'inchiappettasse.

Una sera, mentre stavo cenando con la mia ragazza, abbiamo iniziato a sentire dei suoni abbastanza inquietanti provenire dall'appartamento accanto al mio. Colpi, colpi su colpi, e grida strozzate.

-Picchiami!, Dai, Picchiami!-

Urla una voce di donna. Inizio a preoccuparmi, quando inizio a distingue melio i suoini-

-Sì, porco maiale, picchiami! Picchiami! PICCHIAMI!-

Io e la mia dolce metà non ci siamo nè guardati nè parlati per una buona mezz'ora, poi siamo scoppiati a ridere.
Il mattino dopo, ho visto uscire dalla porta accanto una signora sulla sessantina. Con movenze indolenzite, un paio di lividi e l'aria solare.

Sono cose che segnano.




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